Romanticismo e nazioni

Nel romanticismo si sosteneva che ogni nazione avesse la sua poesia, diversa per forma e lingua dalle altre. Quindi ogni nazione doveva trovare una poesia nuova e spontanea che fosse espressione dell'animo del suo popolo.
Le caratteristiche degli scrittori di questo periodo furono il rifiuto dell’arte classica, una poesia intesa come immediata adesione alla natura, l'esaltazione delle forme di arte del proprio popolo e di un tipo di eroe appassionato e ribelle.
In Germania ci fu il preromanticismo con Goethe e Schiller, e nacque ufficialmente il Romanticismo nel 1798, con la pubblicazione del primo numero della rivista Athenaeum. Ne facevano parte i due fratelli Schlegel, Novalis, Tieck, Schelling, Chamisso e Brentano.
In inghilterra nacque nello stesso periodo e i primi esponenti furono Wordsworth e Coleridge, poi anche Byron, Keats e Shelley.
In Francia i maggiori esponenti del romantisme littéraire furono Lamartine, Chateaubriand, M.me De Stael, e nel tardo romanticismo Hugo.
In Italia arrivò in ritardo e si sviluppo soprattutto il romanticismo più popolare e nazionalista che fu di spinta per le guerre del risorgimento. Ricordiamo il massimo esponente del romanticismo poetico in Giacomo Leopardi, e Manzoni che però si avvicina più a un romanticismo realistico e storico.